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Guinea - Bissau
È un paese dell’Africa occidentale, che le Nazioni Unite stimano tra gli ultimi al mondo nella scala dello sviluppo e la cui arretratezza investe ogni aspetto (sociale, economico, culturale e politico). Dal punto di vista religioso la popolazione è in maggioranza animista (45%): i musulmani sono circa il 40% e i cattolici battezzati meno del 10%.
La sua indipendenza civile e politica dal Portogallo, compiutasi faticosamente a partire dal 1974, non è stata sostenuta da forme di “accompagnamento” né sociale né economico da parte dei colonizzatori; è poi seguito un lungo periodo di guerra civile, con un susseguirsi di colpi di Stato e di assassinii politici che ha lasciato il paese in mano a speculatori, a predatori di risorse, a corrotti, a mercanti di droga e rifiuti dannosi. Il territorio, una volta coltivato prevalentemente a riso destinato al fabbisogno interno ma anche all’esportazione, è oggi per gran parte incolto, disseminato di relitti di container, utilizzati per il trasporto di merci e aiuti.
Gli aiuti dai paesi ricchi sono stati molti e sono ancora molti, ma la carenza di strutture interne che li organizzano e li gestiscono, la mancanza di personale locale adeguatamente preparato, il radicamento delle abitudini ancestrali della popolazione, fanno sì che questi aiuti siano male utilizzati e siano ridotti a una forma di “elemosina”, senza il coinvolgimento e la preparazione dei diretti interessati, che restano più ad aspettare che a partecipare, senza collaborare nell’investimento per il proprio futuro.
Missione di Tite
Tite è un paese di circa 1500 abitanti, capoluogo di una quarantina di villaggi, per un totale di 17.000 abitanti, al sud della Guinea-Bissau, dove dal 2005 è operante una missione del Centro Missionario Diocesano di Ivrea, a cui dedica tutta la sua opera Padre Josè Bergesio.
Anche a Tite, come nel resto del paese, si combatte ogni giorno con l’arretratezza, la fame, la povertà, le malattie. Eppure a Tite, grazie alla presenza instancabile di Padre Josè, si può intravvedere un barlume di speranza
Le iniziative Pastorali
A partire dal 2005, la missione ha attivato – tra le altre – le seguenti inizative, tutte con la collaborazione della gente del posto, secondo un orientamento finalmente partecipato e condiviso:
- apertura di una Scuola Materna per 25 bambini (2005)
- apertura di una scuola Liceale per 150 studenti (2006), che nel 2010 saranno 300.
- costruzione nei villaggi di due saloni pluriuso per attività di ritrovo giovanile, di catechesi, di alfabetizzazione degli adulti, ecc.
- collaborazione alla gestione dell’ospedale esistente, avviato negli anni passati da una Associazione veronese
- sostegno alla costruzione di pozzi e di argini per la coltivazione del riso
Obbiettivi
Che cosa possiamo fare noi, da qui, per aiutare in modo concreto questa iniziativa e senza ricadere nella solita formula della “elemosina” calata dall’alto, tipica della nostra cultura, anche se intrisa di buoni propositi?
Le princpali esigenze che il Centro Missionario propone come prima azione immediata sono la raccolta di fondi per la costruzione di 3 pozzi, il cui costo si aggira sui 1000 euro l’uno, l’acquisto di una macchina per trebbiare il riso, il cui costo è di 1600 euro, che verranno ricuperati e reinvestiti in altre macchine.
Per quanto riguarda il Liceo c‘è la necessità di acquistare 40 banchi, il cui costo complessivo è di 800 euro.